Protezione, sorellanza, autonomia, cultura, comunità
Queste sono le parole che abbiamo scelto per rappresentare i 30 anni del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia in cui come La Esse lavoriamo da quasi 10 anni.
La campagna “Centro Antiviolenza è…” si pone l’obiettivo di condividere con la cittadinanza le parole che in questi anni hanno costruito l’identità del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia.
Con questa campagna, in continuità con il lavoro avviato con la Guida nel 2023, vogliamo aprire una nuova finestra di dialogo e confronto con il territorio. Il lavoro del Centro Antiviolenza non si esaurisce, infatti, nel lavoro quotidiano con le donne che si rivolgono a noi, ma è anche un lavoro di dialogo e confronto con il territorio, un lavoro di sensibilizzazione e di promozione di un cambiamento culturale nei rapporti di genere.
Fil rouge della campagna, ideata dalle operatrici del Centro Antiviolenza del Comune di Venezia e della Cooperativa La Esse grazie al progetto grafico di Officina 3am e alle illustrazioni di Michele Bruttomesso, è la CASA.
Il tema della CASA risuona in più ambiti e contesti come un ostacolo e un’opportunità allo stesso tempo: la Casa Famigliare da cui scappare perché la convivenza con l’uomo violento non la rende più sicura; la Casa Rifugio, sicura ma in cui poter stare solo per il periodo legato alle esigenze di protezione per la donna e per i figli e in convivenza con altri nuclei in protezione; la nuova Casa in cui andare a vivere libera dall’autore di violenza e con i propri figli, trovata faticosamente sul territorio perché gli affitti sono sempre troppo alti per una famiglia monoreddito; la Casa intesa come luogo fisico ma anche come spazio interiore e di cura di sé in cui star bene con sé stesse e con i propri cari, in cui coltivare bellezza e rifiorire con i propri figli e affetti.
Il Centro Antiviolenza è la casa delle donne che…
…ricominciano a vivere in un luogo sicuro e protetto
Protezione per le donne che ricominciano una nuova vita lontane dalla violenza, in una Casa Rifugio insieme alle proprie figlie e ai propri figli. A novembre il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia aprirà una quarta Casa Rifugio ad indirizzo segreto.
…condividono con le donne le loro esperienze e creano con gioia nuovi legami di sorellanza
Sorellanza tra donne, cittadine, operatrici. Dal 2022 apre l’Atelier delle Donne al Centro, uno spazio di incontro, confronto, laboratori creativi e condivisione di esperienze.
…ricostruiscono con forza e determinazione la propria vita
Autonomia con percorsi di protezione e uscita dalla violenza individualizzati che permettano alle donne di affrontare gli ostacoli, riprendere in mano la propria vita e sentirsi capaci. Lavoro, casa, gestione della situazione economica, relazioni nutrienti fanno parte del percorso delle donne.
…diffonde una cultura del rispetto oltre gli stereotipi
Cultura nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro e negli spazi sociali. Rispetto, consenso, relazioni consapevoli. Attraverso le tecniche del teatro dell’oppresso lavoriamo a scuola con le ragazze e i ragazzi.
…crea comunità con le persone e i servizi per sostenere le donne
Comunità in una continua collaborazione con i servizi e le realtà del territorio, con le cittadine e i cittadini. Offrire spazi di confronto e informazione per aumentare le competenze delle comunità nell’affrontare la violenza di genere e costruire relazioni rispettose.
Già con la “Guida per aiutare le donne che vivono situazioni di violenza di genere”, elaborata a partire dal lavoro di Chayn Italia e con una rivisitazione del materiale calandolo nella realtà veneziana e sulla distribuzione locale, il Centro Antiviolenza nel novembre 2023 si era posto l’obiettivo di promuovere nel territorio nuove sensibilità a sostegno delle donne e contro la violenza.
La Guida, assieme alla predisposizione di un laboratorio interattivo per la cittadinanza e per servizi quali le biblioteche comunali, l’agenzia delle entrate per i propri dipendenti, le operatrici e gli operatori del servizio civile, i dipendenti dell’INPS, etc. è diventata un punto di partenza, che accompagnato da un laboratorio viene adattato di volta in volta alle esigenze specifiche del target di riferimento. Un allenamento per le cittadine e i cittadini che permette loro di approfondire i segnali della violenza e di contribuire alla creazione di reti solidali per le donne vittime.
Perché ciascuna e ciascuno di noi può essere d’aiuto ad una donna, vicina di casa, collega di lavoro, che sta vivendo una situazione di violenza. Tutte e tutti possiamo essere antenne del territorio e le persone possono diventare attrici e attori del cambiamento culturale rispetto alla violenza di genere.