IL CONTESTO DI PARTENZA
L’approccio Housing first per le persone in grave marginalità abitativa si pone in maniera opposta, all’approccio cosiddetto ‘a gradini’ il quale prevede l’adesione a un percorso di cambiamento del proprio stile di vita fatto di tappe e scalini da raggiungere uno dopo l’altro (dalla strada, ai dormitori collettivi, alle case famiglia) per arrivare, infine, alla possibilità di vivere in un’abitazione propria. Il primo obiettivo dell’Housing First è di assicurare il mantenimento dell’alloggio. La casa viene prima di tutto il resto, ovvero di tutti i servizi che attraverso un progetto di Housing First possono essere erogati. Cominciare dalla casa è una differenza fondamentale tra l’Housing First e altri approcci che cercano di preparare la persona ad essere “pronta per una casa”.
L’IDEA
L’approccio Housing First prevede una modalità di lavoro con le persone in situazione di grave marginalità abitativa che, pur partendo dall’ideale che la casa sia un diritto per tutti, non si limiti alla semplice accoglienza all’interno di un alloggio, ma che preveda un accompagnamento educativo costante, flessibile ed individuale.
- Abitare è un diritto umano, i partecipanti hanno diritto di scelta e controllo,
- Distinzione tra abitare e trattamento terapeutico,
- Orientamento al recovery,
- Riduzione del danno,
- Coinvolgimento attivo e non coercitivo,
- Progettazione centrata sulla persona ,
- Supporto flessibile per tutto il tempo necessario.
TEMPO
Da gennaio a marzo 2022.
L’IMPATTO
Ad oggi il progetto comprende 2 appartamenti in co housing uno adibito all’accoglienza di 3 donne ed uno adibito all’accoglienza di 3 uomini, in un contesto di abitazione convenzionale, deistituzionalizzata e mirato all’autonomia personale e di gestione della vita.