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17.07.2024

Contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo

Domenica 7 luglio all’interno del 30° Giavera Festival il progetto Common Ground ha organizzato una conferenza sul tema delle nuove sfide del contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo. Common Ground, di cui La Esse è una della realtà attuative, è un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e promosso dalla Regione Veneto insieme a Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. L’obiettivo del progetto è l’inclusione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa delle vittime e potenziali vittime.

Nella prestigiosa cornice di Villa Wasserman a Giavera del Montello gli ospiti del pomeriggio sono stati Marco Omizzolo e Yvan Sagnet. A moderare l’incontro è stata Cinzia Bragagnolo referente del progetto Common Ground per la Regione Veneto. I relatori hanno condiviso le loro storie, le loro esperienze e studi sul tema del caporalato, una realtà diffusa non solo nel sud Italia ma in tutto il territorio nazionale compreso il Veneto. Da ottobre 2022, in Veneto si è entrati in contatto con 1.420 persone e ne sono state accolte 157.

Marco Omizzolo, sociologo esperto di migrazioni e responsabile scientifico della cooperativa In Migrazione, ha portato i dati del suo studio empirico sulla comunità sikh pontina infiltrandosi tra i braccianti indiani, sotto caporale indiano e padrone italiano e seguendo per diversi mesi un trafficante di esseri umani indiano in Punjab. 

Yvan Sagnet, attivista, nel 2011 ha organizzato in Puglia la protesta che si è trasformata in sciopero duraturo contro le inumane condizioni di lavoro nell’azienda agricola. Lo sciopero durato un mese ha portato all’introduzione del reato di caporalato e al primo processo in Europa sulla riduzione in schiavitù, concluso con la condanna di dodici imprenditori e caporali. È fondatore e presidente dell’Associazione NoCap, con la quale combatte lo sfruttamento ed il lavoro nero nel settore agroalimentare.

A partire dalle loro storie si è arrivati a trattare le notizie di attualità e le dinamiche sociali e politiche che permettono al caporalato e allo sfruttamento di essere ancora oggi fenomeni strutturali e non emergenziali della nostra società. Tra le sfide Yvan ha invitato i presenti a prestare attenzione alla spesa che quotidianamente ognuno di noi fa, ponendosi ogni volta che acquistiamo un prodotto le giuste domande su quali siano state le condizioni di lavoro delle persone coinvolte nella produzione. Omizzolo ha invece suggerito di cambiare il nostro linguaggio, evitando ad esempio di usare la parola “invisibili” per i lavoratori e le lavoratrici sfruttati, per poter assumere un punto di vista responsabile, critico e capace di vedere e riconoscere le persone e i fenomeni.

La giornata è stata arricchita da un pranzo comunitario che ha visto la partecipazione delle persone aderenti alle associazioni migranti coinvolte nelle azioni di sensibilizzazione previste dal Common Ground. La partecipazione di cittadini e cittadine provenienti dalle diverse province ha permesso di conoscersi e di lanciare future collaborazioni nel contrasto allo sfruttamento lavorativo.

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