IL CONTESTO DI PARTENZA
Negli ultimi anni si è rilevato un aumento del numero di donne, e di donne con figli, che si trovano in situazione di emergenza abitativa. Le cause di queste situazioni sono spesso riconducibili a una separazione dal partner o a situazioni di violenza domestica e/o economica.
Purtroppo anche il territorio provinciale di Treviso ha riscontrato questo trend preoccupante e al fine di contrastare questo fenomeno la Cooperativa La Esse e la cooperativa Una Casa per l’Uomo e la Caritas Diocesana di Treviso hanno attivato delle accoglienze abitative di medio/lungo termine per donne che presentino le criticità sopra riportate.
L’IDEA
Il progetto si prefigge l’obiettivo generale di supportare donne sole o con figli minori in condizione di disagio abitativo, offrendo loro un alloggio temporaneo in co-housing nel quale trovare accoglienza ed orientamento per la ricerca di una collocazione definitiva e, in senso più ampio, per un inserimento sociale adeguato.
Tale finalità si intende declinata nei seguenti obiettivi specifici:
- fornire una sistemazione abitativa temporanea ma stabile che possa garantire un primo miglioramento della qualità di vita della donna e dei suoi figli;
- creare una rete sociale (servizi, volontariato) che possa supportare la donna nel percorso di inserimento socio-abitativo a medio e lungo termine;
- promuovere una collaborazione stabile con gli enti locali e le strutture omologhe (case rifugio o case di accoglienza per donne vittime di violenza) esistenti nella provincia di Treviso, al fine di offrire un servizio integrato con quanto già esistente;
- creare una rete a valenza sovra provinciale che promuova la conoscenza e l’utilizzo della struttura anche da parte di servizi (sociali e socio-sanitari) operanti in contesti altri della Regione Veneto;
- mantenere una relazione stabile e formale con i servizi sociali invianti.
TEMPO
Attivo da luglio 2021
L’IMPATTO
Dall’attivazione del progetto sono state accolte 13 donne, alcune sole altre con figli anche molto piccoli (in totale sono stati accolti 16 minori), di queste donne 8 hanno trovato una soluzione abitativa alternativa, autonoma o più affine ai propri bisogni personali e non sono più accolte nel progetto.