IL CONTESTO DI PARTENZA
Le case rifugio sono strutture, pubbliche o private, in grado di offrire accoglienza e protezione alle donne vittime di violenza e loro figlie e figli minori nell’ambito di un programma personalizzato di recupero e di inclusione sociale, che assicuri un sostegno per consentire loro di ripristinare la propria autonoma individualità, nel pieno rispetto della riservatezza e dell’anonimato. Le case rifugio possono essere distinte in due tipologie: case rifugio A e case rifugio B.
Alle case rifugio A deve essere garantita la segretezza dell’ubicazione finalizzata alla sicurezza delle vittime di violenza. Tale requisito non è obbligatorio per le case rifugio B al fine di poter facilitare un percorso di uscita dalla violenza e raggiungere l’autonomia per le ospiti.” La Casa Rifugio è un luogo che garantisce accoglienza e protezione in condizione di segretezza alla donna ed agli eventuali figli minori presenti. All’interno della casa la donna può trovare sostegno emotivo e pratico da parte di operatrici formate nel tema della violenza di genere. La donna ha qui la possibilità di elaborare un progetto di vita autonomo rispetto all’ambito di violenza.
L’IDEA
Casa Rifugio CasaLUNA accoglie donne, vittime di violenza o gravemente a rischio di subirla, con o senza figli minori, che necessitano di accoglienza e protezione perchè si trovano in una situazione di pericolo tale da richiedere l’allontanamento dal domicilio abituale. In collaborazione con Domus Nostra di Quinto di Treviso mettiamo a disposizione operatrici formate per l’accoglienza, la valutazione del rischio e la presa in carico di donne vittime di violenza e due unità abitative: una adibita esclusivamente per gli interventi di accoglienza in emergenza e l’altra adibita a Casa Rifugio.
- per ogni donna con o senza figli minori si redige un progetto personalizzato condiviso con la donna volto alla fuoriuscita dalla violenza. Il percorso personalizzato si costruisce su tre fasi distinte in ordine cronologico: messa in sicurezza, empowerment/autonomia e fase di sgancio e reintegrazione.
- l’equipe si incontra mensilmente per valutare il percorso che la donna inserita ha intrapreso rimodulando, se necessario, il progetto personalizzato e monitorando settimanalmente gli step di avanzamento e le criticità riscontrate;
- le operatrici svolgono visite in Casa settimanali per raccogliere i bisogni delle donne, monitorare la convivenza in Casa e creano dei momenti ricreativi per facilitare le relazioni e il clima emotivo e relazionale anche tra i bambini accolti (in allegato foto);
- periodicamente si convocano tavoli di lavoro interservizi di monitoraggio del percorso della donna (Servizi sociali, Consultorio famigliare, Legali, FF.OO.) al fine di coordinare i diversi interventi di cui necessità la donna;
- le donne sono sostenute nel loro percorso di empowerment e autonomia: facilitazione delle connessioni e comunicazioni tra la donna e i Servizi Sociali, deposizione/integrazione della querela, espletamento di procedure legate al percorso di fuoriuscita dalla violenza (richiesta di gratuito patrocinio, produzione ISEE separato dal marito, richiesta congedo lavorativo, cambio medico o pediatra di base, apertura conto corrente), cura della facilitazione di accesso delle donne a servizi o progettualità territoriali volti all’acquisizione di competenze o allo sviluppo di rete sociale (Spazio Donna, Spazio Famiglia, CTP, CPI, Enti Formativi ect.); attivazione di percorsi di orientamento e supporto nella ricerca attiva del lavoro e di azioni specifiche a supporto della genitorialità e della gestione dei minori;
- consulenze di orientamento legale per le donne in Casa Rifugio e consulenze telefoniche per le operatrici della Casa Rifugio per poter supportare le donne e sostenerle nella lettura/analisi/stesura di documenti, memorie, querele;
- si svolgono incontri con servizi/enti/associazioni del territorio per esigenze legate alle progettualità individualizzate delle donne ospiti della Casa Rifugio (es. emporio solidale, Caritas, Centri estivi, progettualità locali, INPS,…).
TEMPO
Dal 2018 ad oggi.
L’IMPATTO
Solo nel 2021 abbiamo accolto 15 donne con figli e 9 donne senza figli, tutte provenienti dalla provincia di Treviso. È un numero che purtroppo tende a crescere di anno in anno.